Espressione della attività del Comitato Scientifico del Club Ufficiali Marchigiani riporta pagine e note di Storia militare riferite principalmente alle Marche come contributo alla conoscenza di questa Regione e espressione nostra di marchigianità
venerdì 23 dicembre 2022
martedì 20 dicembre 2022
Divisione Partigiana d'Assalto "Italia" Organico al giugno 1945
La Divisione d’Assalto “Italia rientro in patria con questo Organico:
.. Comandante Giuseppe Marras
.. Commissario Politico, Carlo Cutolo
.. Vice Comandante e Capo di SM, Aldo Primeggiani
.. Vice Commissario Politico, Alberto Mario Ceccarelli
.. Capo Servizio Stampa, Cultura e Propaganda, Innocente Cozzolino
.. Commissario di collegamento, Mario Tindari Gatan
. I Brigata “Garibaldi”
.. I Battaglione “Ulisse Nannizzi”
.. II Battaglione “Antonio Mercenario”
… III Battaglione “Poljiana”
. II Brigata “Matteotti”
.. I Battaglione “Crni Vrhi”
.. II Battaglione “Francesco Bertuccelli”
… III Battaglione “Saverio Failla”
.III Brigata “Mameli”
.. I Battaglione “Novi Grabovac”
.. II Battaglione “Cosimo Di Maggio”
… III Battaglione “Ettore Ramires”
. IV Brigata “Fratelli Bandiera”
.. I Battaglione “Antonio Longo”
.. II Battaglione “Brezovac”
… III Battaglione “Msrcello Piantanida”
. Battaglione Armi di Accompagnamento “Sarengraf”
.Compagnia Comando Divisionale
Compagnia Genio Divisionale
Reparto Sanità Divisonale
Centro Stampa e Propaganda
Cfr. Bistarelli A., La Resistenza dei Militari Italiani all’Estero. Jugoslavia Centro Settentrionale, cit. pag. 466
sabato 10 dicembre 2022
Il Rimpatrio della Divisione Partigiana d'Assalto "ITALIA" Dalla Jugoslavia. Giugno-Luglio 1945
La questione fu risolta con il rimpatrio nel territorio metropolitano italiano, la Divisione “Italia” con destinazione il Friuli, la Divisione “Garibaldi” con destinazione le Puglie.
Le operazioni di
rientro si possono fa risalire, per la Brigata “Italia” già il 18 giugno 1945
quando la Brigata versa alla II Armata jugoslava il materiale e i mezzi
esuberanti (carri, cavalli, munizioni, armi pesanti, e materiale vario) le
necessità del rimpatrio. Si risolvono le questioni relative a militari italiani
che liberamente hanno scelto di rimanere in Jugoslavia. Il 24 giugno 1945 al
cimitero di Mirogj il 24 giugno
1945 viene inaugurato un monumento dedicato ai Caduti della Divisione
Partigiana “G. Garibaldi” alla presenza del Comandante la Divisione, Marras, e
di Ufficiali e Truppa, della Autorità del Governo Croato e della Città di
Zagabria. Fu indetto un concorso per la frase di incidere nella Lapide. Ne
furono presentate quattro e non trovandosi l’accordo su quella da scegliere
furono incise tutte e quattro.[1]
Il 27 giugno
1945 fu inviato al comando della Divisione l’ordine di rientro in Italia. Il
rimpatrio doveva avvenire per ferrovia. Furono necessari due treni. Per tutto
il pomeriggio del 27 giugno il personale fu impegnato a predisporre il
caricamento dei treni.
Per accordi tra
le Autorità superiori e per valorizzare il contributo dei militari dell”Italia“
“questa alla vigilia del rimpatrio venne elevata al ragno ordinativo di
Divisione”. Di conseguenza la Brigata “Italia” si trasforma in “Divisione” ed i
quattro battaglioni e rispettive compagnie in Brigate e Battaglioni.[2] La
partenza è data alle ore 9 in punto del 28 giugno 1945 con direzione il
territorio italiano. Tutti mancano dall’Italia da circa tre anni e in quel
giugno 1945 giurava come presidente del Governo Italiano Maurizio Parri, che
aveva partecipato alla guerra di liberazione con il nome di “Maurizio”. Il
convoglio giunse a Sezana, a ridosso della linea di demarcazione
italo-jugoslava, il 29 giugno 1945, ove si ferma in attesa di ulteriori
disposizioni sia da parte alleata che da parte italiana. Tutto il personale è
concorde che il rientro in territorio nazionale deve essere degno di nota e non
si accettano soluzioni volte a sminuire il significato del rientro e il portato
delle azioni della divisione. Questo comporta lungaggini burocratiche che si
risolvono con interventi anche da Roma. Il 2 luglio 1945 la Divisone varca la
linea di demarcazione e finalmente arriva in Italia, a Torre di Zuino, sede di
uno stabilimento della Snia Viscosa che molti reduci ricordano come Torre
Viscosa.
La cerimonia
ufficiale di rientro si svolgerà a Udine il 7 luglio 1945. La Divisione si
schiera alla presenza dell’On. Mario Palermo, sottosegretario alla Guerra, del
gen. Howard del Comando della VIII Armata Britannica, competente per territorio,
del Sindaco di Udine, Cosattini, di Mons. Nogara, Arcivescovo di Udine di
rappresentati del Governo jugoslavo e del Comando de C.V.L. Comando Corpo
Volontari della Liberta e di Rappresentati Militari dell’Esercito, tra cui il
gen. Armellini, già comandante della divisone “Bergamo” in Jugoslavia. Subito
dopo la cerimonia inizia la consegna delle armi.
Non si è
ritenuto inquadrare il personale della Divisione “Italia” reduce dalla
Jugoslavia in quanto il Regio Esercito era ancora sotto il mandato della
Commissione di Controllo Alleata. La divisione fu considerata alla stregua di
tutte le formazioni partigiane: al momento dell’arrivo delle forze alleate o
dopo la fine della guerra in Italia, il 2 maggio 1945, tutte le formazioni
dovevano consegnare le armi e le munizioni.
L’11 luglio il
personale assiste ad una messa in Suffragio di tutti i caduti della Divisione:
è l’ultima cerimonia ufficiale. Dal giorno dopo inizia l’invio in licenza di
tutto il personale: è il sospirato ritorno alle proprie case. Il Diario Storico della Divisione si chiude il
31 luglio 1945, mentre un Ufficio stralcio, composto degli Ufficiali
Parmeggiani, già vicecomandante e capo di SM. Minati e Gardini, si reca a Roma
a consegnare tutta la documentazione esistente ( vi arriva proprio il 25 luglio
1945, data estremamente significativa, e continua il lavoro fino al novembre
1945.
[1]
Le frasi sono 1)“Compagno! Quando vedrai
mia madre dirle di non piangere. Non sono solo. Giace con me un compagno
Jugoslavo.” 2) Che nessuno ardisca gettare del fango sul sangue versato nella
lotta in comune” 3) Trovammo qui fede-madre-pane-fucile.I morti lo sanno, i
vivi non lo dimenticheranno”. 4) Fiume di sangue divisero due popoli. Li unisce
oggi il sacrificio dei compagni jugoslavi”. Vds Bistarelli A., La Resistenza dei Militari Italiani
all’Estero. Jugoslavia Centro Settentrionale, Roma, Commissione per lo
Studio della Resistenza dei Militari Italiani all’estero, COREMITE, Rivista
Militare, 1996, pag. 460
mercoledì 30 novembre 2022
Prigionia in URSS. 1941 - 1954 Considerazioni.
La prigionia in
mano alla U.R.S.S. è quella che ha inciso più a fondo nel retaggio del sistema socio-politico del dopoguerra.
Prima che scoppiasse la guerra fredda, nella metà del 1946, già si avvertivano
i sintomi di quelle che saranno le polemiche spesso roventi del dopoguerra. Il
20 agosto 1946, dopo un anno di attesa e di aspettative sempre più crescenti,
quando tutti gli altri Paesi belligeranti avevano restituito in grandissima
parte i prigionieri in loro mani, un comunicato del Governo di Mosca molto
sobrio ed asciutto fa presente che tutti i prigioneri italiani in mano alla
URSS erano stati restituiti, tranne un esiguo numero, circa 27, tra ufficiali e
soldati, considerati criminali di guerra ed in attesa di giudizio. Tra questi anche
un cappellano militare, Padre Brevi, considerato dai sovietici una spia del
Vaticano.
In Italia le
aspettative erano altre. Si aspettava il rientro di circa 70/80 mila
prigionieri dalla Russia. A tutto il 1946 erano stati restituiti 21.000
soldati, di cui circa 11.000 appartenenti all’ARMIR i restanti liberati
dall’Armata Rossa dai campi di concentramento tedeschi nella sua avanzata verso
occidente.
La polemica
divampò violentissima, e si manifestò in modo particolare nello scontro
politico tra i partiti di sinistra, in particolare il PCI e i partiti del
centro, in particolare la Democrazia Cristiana. L’accusa principale era che la
URSS tratteneva i prigionieri italiani come schiavi, per ragioni ideologiche.
La realtà, emersa
negli anni novanta all’indomani del crollo della URSS e alla parziale apertura
degli archivi sovietici, era ben diversa da quella ipotizzata in Italia. La
URSS aveva ragione nel sostenere che aveva restituito tutti i prigionieri
italiani in suo possesso. Infatti è stato documentato[1] che l’Armata
Rossa, nella sua avanzata verso occidente catturava circa 11.000/11.500 soldati
dell’ARMIR e li avviò ai campi di smistamento ( le cosiddette marce del Davai).
Nei campi di smistamento entrarono quelli che poi vennero restituì, tranne una
percentuale dell’1% che morì per malattie o cause naturali.[2]
La vicenda dei
prigionieri in mano alla URSS continuò in temi sempre aspri fino al 1954
quando, dopo la morte di Stalin, furono restituiti gli ultimi prigioneri, circa
10, trattenuti con pretesti e motivi vari.
Il retaggio di questo particolare segmento del
V fronte della Guerra di Liberazione è estremamente pesante. L’Italia inviò
prima un Corpo di Spedizione, poi una Arma che raggiunse circa i 200.000. Nel
corso delle offensive sovietiche del novembre-dicembre 1942 – gennaio febbraio
1943, che si conclusero con la caduta di Stalingrado, che determinarono la
svolta della guerra in Oriente, le forze italiane furono annientate. Circa
100.000 uomini riuscirono a salvarsi tramite una ritirata, la celeberrima
ritirata di Russia, ma altrettanti rimasero sul campo. Non per le vicende della
guerra, ma in virtù della insipienza dei Comandati italiani sul campo, delle
imposizioni tedesche e di un male interpretato senso dell’onore militare. Composte
tutte da forze di fanteria, senza mezzi corazzati e meccanizzati, il compito
era quello di resistere fino allo stremo sulle posizioni del Don. Una volta che
la battaglia avrebbe rilevato le direttrici di attacco in profondità dell’attaccante
sovietico, avrebbero dovuto intervenire le forze mobili tedesche, per chiudere
le falle. Il compito delle forze Italia quindi fu assolto. L’errore fu il non
aver dato di arrendersi sul posto. Sarebbe stata la salvezza di oltre 80.000
soldati italiani. Al contrario, messisi in marcia verso occidente, quanto
contemporaneamente i sovietici provvedevano a distruggere tutta l’organizzazione
logistica di retrovia con puntate di forze mobili, la speranza di sopravvivere
nella steppa d’inverno erano presso che nulle. Infatti i comandi sovietici
locali non inseguirono i soldati italiani in marcia, conviti e sicuri che la
steppa, il cosidetto generale Inverno, li avrebbe uccisi. Come in realtà
accadde. Il prezioso retaggio di questo segmento del V fronte è quello che
occorre avere sempre autonomia decisionale quando si partecipa in una coalizione
fi forze internazionali ed occorre sempre, in lealtà con gli alleati,
preservare l’interesse nazionale. Un retaggio che permeò nel dopoguerra la
partecipazione delle forze nazionali alle cosiddette Missioni di Pace, coalizioni
internazionali sotto egida id organizzazioni sovranazionali.
[1]
UNIRR, Rapporto UNIRR, 1995. In Italia la cifra dei presunti prigionieri era
stata fissata in circa 84.000. Dei 201.0000 militari italiani presenti al
fronte ai primi di dicembre, come attestano i documenti della Direzione di
Commissariato dell’ARMIR sulla forza vettovagliata, ne erano rientrati in
Italia 101.000. Pertanto considerate le perdite, a larghe spanne, la cifra dei
prigioneri doveva essere circa 84.000 considerate le perdite. In realtà dei
101.000 soldati mancati, 90.000 erano Caduti nella ritirata e circa 11.000
raccolti come prigioneri dai sovietici, che in effetti restituirono. Vds. Coltrinari
M., Le Vicende dei Militari Italiani in URSS,
Roma, Archepares, 2021.
[2]
Il tasso di mortalità nella prigionia in URSS è più o meno quello delle altre
prigionie in mano della Gran Bretagna, Francia e Stati uniti.
sabato 19 novembre 2022
giovedì 10 novembre 2022
Notiziario del Centro Studi Sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro
INFOCESVAM
BOLLETINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
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ANNO IX, 33/34, N. 5, Settembre -
Ottobre, 1 novembre 2022
IX/5/600 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di
edizione di INFOCESVAM, 576 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.
Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes”
dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro
Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo
stesso argomento.
IX/5/601 – Dato il Visto
si stampi data 31 ottobre 2022 al volume “Il Quadro di Battaglia del Regio
Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di Massimo Coltrinari e Luigi
Marsibilio
IX/5/602 – Il progetto
dedicato ai 40 anni dalla Missione in Libano ha raggiunto la prima fase. È
stato predisposto l’Indice e articolazione del Volume. Per il CESVAM, oltre a
Direttore, il responsabile esecutivo scientifico è il gen Antonio Trogu
IX/5/603 – Il Calendario
Azzurro del 2023, del Centenario, sarà presentato l’8 novembre 2022 alle ore 19
al Museo dei Granatieri, Roma. Interverranno oltre al Presidente Nazionale, il
Socio Mirabella. Per il CESVAM, Giancarlo Ramaccia.
IX/5/604 Il Dott. Daniel
Vignola, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea 1796- 1960 ha
predisposto la tesi dal tema ““Gli errori del Piano Schlieffen e il peso del
mancato apporto italiano”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea
invernale (dicembre 2022)
IX/5/605. Il Presidente
della Federazione di Asti Marco Montagnani ha presentato ed avviato una ricerca
sulla vicenda del “Conte Rosso”. Al momento si stanno predisponendo i dettagli
per la predisposizione del manoscritto n. 1
IX/5/606 Il Dott.
Salvatore Domenico Vasapolli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e
Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi” ha predisposto la tesi
dal tema “Terrorismo Internazionale e Dispositivo integrato di Sicurezza: verso
un’agenzia europea di Intelligence.”. La tesi sarà discussa nella sessione di
laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/607 Glossario 1945
per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del
1 novembre ha raggiunto i 824 lemmi dei 1000 previsti. Il ritardo è dovuto alla
sovrapposizione con i lemmi dei glossari precedenti e per le ulteriori ricerche
svolte in merito alle decorazioni degli Stati europei in tema di resistenza.
IX/5/608 Il Dott. Daniele
Muzzioli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo ed Antiterrorismo
Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi” ha disposto la tesi dal tema “Dal
terrorismo al conflitto ibrido: l’evoluzione militare di ISIS”. La tesi sarà
discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/609 La Dott.ssa
Jessica Zanata, per il Master di 1° Liv. in Terrorismo ed Antiterrorismo
internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, ha predisposto una tesi dal tema
“Narcoterrorismo in Messico”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea
invera
IX/5/610 Il Volume
dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale di
Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 3. Attualmente la bozza è
alla attenzione del Collegio dei redattori.
IX/5/611 Il Dott.
Alessandro Ciolli, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea
1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “La Battaglia di Adua”. La tesi sarà
discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/612. Albo d’Oro
Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli partecipa
allo studio di fattibilità per la predisposizione della scheda di immissione
dati. I lineamenti predisposti nel mese di agosto sono stati aggiornati con l’accoglimento
del campo dedicato all’Ordine Militare di Savoia, oggi Ordine Militare d’Italia.
IX/5/613 Il Dott.
Gianlorenzo Capano, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea
1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “La Battaglia di Maida – 4 luglio
1806”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/614 Le ricerche dedicate alla Prigionia
in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale sono terminate ed è stato
predisposto il manoscritto n. 1 del Volume Primo. Oltre al direttore, partecipa
il Dott. Giovanni Riccardo Baldelli. Il Volume sarà diviso in due parti la
prima dedicata alla organizzazione dell’A.O. I la seconda dedicata alle
operazioni 1940-1941 in Africa Orientale.
IX/5/615 Il Dott. Stefano
Ciolli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale.
Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Hezbollah:
Movimento e Partito Islamico sciita.”. La tesi sarà discussa nella sessione di
laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/616 – Compendio 1945
del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n.
4. Predisposte tutte le fasi di editing, comprese le illustrazioni. Oltre al
Direttore, partecipa Osvaldo Biribicchi, associato al CESVAM dal 2015.
IX/5/617 Il Dott.
Giancarlo Bianco, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea
1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “Gettysburg”. La tesi sarà discussa
nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/618 Il Cesvam in
tutte le sue componenti esprime le più sincere condoglianze ad Angela e a Lui
per la morte dei loro rispettivi Padri.
IX/5/619 Il Dott. Di
Lorenzo, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo
Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Spionaggio
e Contro spionaggio durante la prima guerra mondiale. Analisi e Considerazioni.”.
La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/620. Il n. 4 Ottobre
. Dicembre 2022 della Rivista QUADERNI è in Stampa. Entro il mese di novembre
2022 si predisporrà il n. 1 del 203 dedicato al Centenario della fondazione del
Nastro Azzurro
IX/5/621 Il Dott. Fabio
Lombardelli, per il Corso di perfezionamento e Aggiornamento Professionale in “Terrorismo
e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la
tesi dal tema “L’Intelligence delle Fonti Umane per il contrasto alla minaccia
terroristica a difesa della Sicurezza nazionale”. La tesi sarà discussa nella
sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/622 Il Dott.
Francesco La Greca, per il Corso di aggiornamento e perfezionamento
professionale, ha preparato la tesi dal tema “La Criminalità organizzata e
relazione sulla politica dell’Informazione e per la sicurezza. “La tesi sarà
discussa nella sessione invernale (dicembre 2022)
IX/5/623. Il Dott.
Antonio Vigliano, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo
Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Human
Intelligence e Virtual Intelligence. Analisi e prospettive.”. La tesi sarà
discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/624 Il Dott. Stefano
Davide Restuccia, per il Master di 1° Liv in “Politica Militare Comparata dal
1945 ad oggi. Dottrina, Strategia, Armamenti
ha predisposto la tesi dal tema “Esercito Europe. Ipotesi e Prospettive”.
La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)
IX/5/625 Prossimo INFOCESVAM
sarà pubblicato il 1 gennaio 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal
gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.
lunedì 31 ottobre 2022
Prima Guerra Mondiale. Caporetto
Caporetto e la
resistenza del forte di Monte Festa
Ten cpl. Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta
Nel 1917 le opere del forte di Monte Festa erano ancora armate a
differenza di molte altre fortificazioni di confine, esse consistevano in 4
pezzi da 149 mm in cupola corazzata con 2.600 granate, altri 4 pezzi da 149 mm
G aventi a disposizione 300 granate in barbetta, una sezione antiaerea da 75 mm
con 400 colpi in cupola d’acciaio, mentre vi era una assoluta carenza di mezzi
per la difesa ravvicinata.
Il presidio
era costituito da 2 tenenti dell’8° Reggimento artiglieria da fortezza, 1
tenente del 3°Reggimento artiglieria da fortezza, 2 tenenti medici, 2
marescialli, 120 soldati dell’8° compagnia dell’8° Reggimento da fortezza, 30
della 4 sez., antiaerea, 20 del 150° battaglione della Milizia Territoriale, 5
eliografisti e 2 telefonisti, con 34 quintali di gallette e 9.000 scatolette di
carne.
Il 26
ottobre il Comando Supremo aveva dato ordine telegrafico di ripiegamento
indicandone le modalità, ma disponendo la resistenza ad oltranza per il forte
di Monte Festa.
Il 27
ottobre giunse al forte il Capitano Noel Winderling con l’ordine preciso di
organizzare la difesa, ordine ribadito alla sera dal Comando d’artiglieria del
XII Corpo d’Armata, Gen. Sacchero.
Dal 26 al 29
ottobre, sotto bufere di neve e pioggia che imperversavano sulla zona, si
procedette a rendere operativi i pezzi e alla preparazione dei dati di tiro
relativi agli obiettivi acquisiti organizzando gli osservatori di forcella
Amariana e Monte San Simone.
Le
artiglierie del forte entrarono in azione alle 10,50 del 30 ottobre, investendo
con il loro fuoco le avanguardie nemiche sul Tagliamento, i tiri si basarono
sui dati teorici essendovi nebbia nella valle, furono inquadrati il ponte sul
Fella, il ponte di Tolmezzo, la stretta di Sompave, La Maina e la stazione per
la Carnia.
Nel
frattempo le Divisioni 26^, 36^ e 63^ nel loro ripiegamento si posero ai
fianchi e dietro al forte, il comando della 63° divisione si installò ad Alesso
e prese immediato contatto con il comando del forte, il quale a sua volta
rinnovò le richieste di mezzi al Comando di Corpo d’Armata già formulate il 27
ottobre.
Il 31
ottobre il tempo migliora e i tiri vengono rettificati, tutti i pezzi da 149 mm
e 75 mm sono in azione, ma la visuale è limitata dai monti circostanti e le
linee telefoniche sono interrotte, si procede con staffette ed eliografo quando
si dissolve la nebbia.
Il 1
novembre l’osservatorio di forcella Amariana cadeva in mano agli austriaci,
rimanendo solo l’osservatorio di San Simeone, continuano i tiri di
interdizione, in particolare verso Tolmezzo dove fu respinta una colonna nemica
di circa 300 uomini.
Il 2
novembre gli austriaci e i tedeschi iniziano a forzare il Tagliamento gettando
un ponte nei pressi di Amaro, immediatamente dal forte si risponde con i tiri
di interdizione che bloccano la prosecuzione dei lavori. Alle 9,30 dello stesso
giorno arriva un messaggio dal comando della 63° Divisione con il quale si
avverte di un imminente attacco nei pressi del ponte Braulis, appoggiato dall’artiglieria
posta nei dintorni di Osoppo, che tuttavia non si trova nella visuale
dell’osservatorio o del forte, si tenta pertanto uno sbarramento con tiri
indiretti.
Con l’invio
di due tenenti di artiglieria a rinforzo del forte, viene comunicato il
probabile arretramento della 63^ divisione verso San Francesco, mentre gli
austro tedeschi la notte del 3 novembre riprendono i lavori sul fiume Fella, la
zona viene pesantemente battuta anche
per coprire il ripiegamento della divisione.
Un ultimo
rinforzo arrivò nella notte dal 3 al 4 novembre dalla 63^ divisione, un
aspirante ufficiale con 25 soldati del 280° Reggimento, che furono
immediatamente impegnati nel rafforzamento delle difese di prossimità.
Nel
frattempo, mentre veniva battuto il passaggio sul Fella, cessavano tutte le
comunicazioni telefoniche con il riuscito ripiegamento delle tre divisioni
italiane e il conseguente completo accerchiamento del forte, il quale
cominciava ad essere a sua volta battuto dall’artiglieria nemica.
Il
successivo 5 novembre vi fu un aumento del volume di fuoco dell’artiglieria
nemica, mentre cominciavano a scarseggiare le munizioni per i pezzi del forte.
Nella notte
il nemico attaccò la batteria da 75 mm con la 5^ compagnia della 92^ divisione
e un battaglione del reggimento Pappitz, Jagerdivision, l’attacco fu respinto
con la sola mitragliatrice in dotazione al forte.
Alle 9 del 6
novembre si rinnovò l’attacco da varie posizioni che raggiunsero un angolo
morto non battuto, l’unica mitragliatrice si inceppò e si giunse a far rotolare
per il pendio tutto quello che si trovava, mentre gli uomini si spostavano da
un posto all’altro per creare nel nemico la sensazione di una forte presenza
numerica.
Nel mezzo
dello scontro fu issata bandiera bianca da un gruppo di attaccanti con la
richiesta di parlamentare, condotti bendati dal capitano Winderling gli
offrirono la possibilità di una resa onorevole.
Offerta una
lauta colazione ai parlamentari, anche per fare credere una abbondanza di
viveri in realtà ormai scarseggianti, il comandante radunò un consiglio di
guerra nel quale propose di rompere l’accerchiamento con i soli uomini che
volontariamente l’avessero seguito, sciogliendo gli altri dal giuramento.
L’ambasceria
fu rimandata indietro con il rifiuto scritto alla resa in busta sigillata per
acquisire tempo, mentre si preparavano le cariche da fare brillare per
distruggere i pezzi da 149 mm sia in cupola che su piazzola, oltre ai restanti
depositi.
Fu aperto
contemporaneamente il fuoco per consumare gli ultimi colpi, di cui uno colpì un
deposito munizioni a Tolmezzo, quindi fu dato fuoco alle micce e gli otturatori
dei 75 mm gettati nei dirupi, una colonna di circa 100 uomini, metà del
presidio, di dispose a scendere verso la zona paludosa di Somplago per forzare
il blocco nemico.
Purtroppo
l’avvicinamento avvenne verso il paese di Somplago deviando dalle paludi e
colonne nemiche si posero di traverso, iniziando un fuoco di fucileria, fu
ordinato di piegare verso sud, disperdendosi.
Solo il cap.
Winderling, con il ten. Tomei, il maresciallo Federzoni, un sergente e tre
soldati riuscirono a sfuggire alla cattura, finché presso il paese di Claut, in
un casolare lasciarono le divise e nascosero il carteggio del forte, recuperato
nel dopoguerra, proseguendo la fuga.
Lungo la
strada tra i paese di Cimolais ed Erto furono catturati il sergente, il
maresciallo e i due soldati, mentre dopo venti giorni di marcia solo
Winderling, il Ten. Tomei e il soldato Leon arrivarono ad Aganna dietro le
linee austriache, dove per altri venti giorni cercarono di attraversare le
linee finché vennero catturati il 15 dicembre.
La
resistenza del forte sul monte Festa fu
citata sia dal Comando Supremo italiano nei bollettini dell’8 novembre e del 9
novembre 1917, che dal gen. Hordt e dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito
austro-ungarico, generale Artur Arz von Strassenburg, meritando al cap. Winderling
la medaglia d’argento al valor militare nel 1922.
Questa
battaglia la si può considerare l’ultima resistenza riuscita in fortezza della
storia militare italiana.
Tratto da “I Forti
della Grande Guerra”, di Leonardo Malatesta, P. Macchione Ed., 2015.
mercoledì 19 ottobre 2022
Incontri alla Università delle Tre Età -Osimo sul tema della Prima Guerra Mondiale
Dal mese di ottobre 2022 ad aprile 2023 si terranno Osimo alla Università delle Tre Età incontri dal tema
RIFLESSIONI SULLA GRANDE GUERRA
Gli Interventi avranno come oggetto la situazione politico-internazionale dell'Italia all'Inizio del Novecento, La Triplice Intesa. I difficili rapporti con L'Austria-Ungheria. La situazione nel giugno-luglio 1914 in cui l'Italia si trovò a non avere ne alleati ne amici ma praticamente sola ed isolata. La genesi dell'Intervento il Patto di Londra e la scelta di Campo, I risvolti militari.
La descrizione a cenni dello sviluppo della guerra: Le battaglie di logoramento Cenni veloci), Caporetto, le due battaglie difensive e Vittorio Veneto. I rapporti con gli Alleati. I Capi Pollio, Cadonra Diaz. La conclusione. L'Italia vince la guerra per tutti gli alleati dell'Intesa, sul campo. Le conseguenze . Gli Italiani in Baviera. Novembre 1918 La Germania si arrende.. Dalla vittoria militare sul campo alla sconfitta diplomatica alla Conferenza di Pace.Si da per acquisito un certo livello di conoscenza di tutto l'argomento.
Testi:
lunedì 10 ottobre 2022
Ricerche: 1917
Maria
Luisa Suprani Querzoli
27 agosto
1917
Lo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo:
coincidenze inquietanti
Il 27 agosto 1917 la Battaglia della Bainsizza
(capace di risultati notevoli, seppur decisamente inferiori alle proiezioni del
Comandante la II Armata) accenna a volgere al termine quando uno scoppio violentissimo
getta nel panico l’intera città di Udine, sede del Comando Supremo:
[…] alle 11,19, mentre sto per
entrare [al Comando Supremo], avviene una esplosione formidabile, che scuote
tutte le case, rompe tutti i vetri, spacca tutti i tramezzi. […] La gente si
getta fuori delle case, scarmigliata. La scena è impressionante. Le detonazioni
si seguono con violenza e frequenza sempre maggiori. Sembra di essere fra un
violentissimo bombardamento. […] Circolano le prime voci, che hanno qualche
certezza: è scoppiata la polveriera di Sant’Osvaldo. Ci sono là 100.000 bombe,
polveri, 40.000 quintali di fieno, i depositi di benzina di tutta la 2ª armata.
È una cosa spaventevole.[1]
Il panico toccò il punto massimo all’idea (dimostratasi in
seguito non veritiera) che anche i gas venefici presenti nei proiettili a liquidi speciali aleggiassero nell’aria.
Per numero di vittime e perdita di materiali la stima del
danno appare subito grave.
Circola la voce che lo scoppio
sia doloso. Gabriele D’Annunzio dice che a Roma è scoppiata l’altro ieri sera
la polveriera di forte Appio, con un centinaio di morti. Ad Alessandria è
successo suppergiù lo stesso.[2]
Il giornalista Rino Alessi, a differenza del colonnello Gatti,
si interroga senza perifrasi: «[c]hi o che cosa ha fatto saltare la polveriera? Ecco il tragico
interrogativo a cui forse nessuno risponderà lasciando nell’aria i più atroci
dubbi. Altre polveriere sono saltate, come Lei forse sa, in altre parti della
Penisola. Chi o che cosa le ha fatte saltare?»[3].
Il dubbio circa il dolo assunse particolare consistenza ma – dato il
frangente critico – non si ritenne opportuno far luce per evitare la ricaduta
che l’emergere di verità destabilizzanti avrebbe potuto avere sul morale già incrinato
dell’Esercito (e della Nazione).
In seguito si giunse alla conferma[4]
dei sospetti che fin da subito circolarono.
Un incidente analogo (seppure di portata ben minore) si era
già verificato in zona di guerra, circa dieci giorni prima.
L’XI Battaglia dell’Isonzo ancora
non aveva avuto inizio quando, nell’area del XXVII Corpo d’Armata[5],
lo scoppio di una bombarda[6]
compromise la sorpresa con cui il Comandante
d’Armata intendeva fiaccare il nemico in un tratto della fronte il cui presidio
appariva rarefatto: l’intento principe che muoveva Capello tanto da fargli
distorcere, nella sostanza, gli ordini ricevuti era costituito dalla
soppressione del pericolo incombente da Tolmino, affidata appunto al XXVII
Corpo.
Lo scoppio che si verificò in
quel settore compromise quindi un elemento essenziale del piano lungimirante,
lasciando indirettamente in vita i presupposti che avrebbero portato alla
sconfitta dell’ottobre successivo.
La possente vittoria della
Bainsizza mise a tacere tutto e sulle difficoltà incontrate dal XXVII Corpo
d’Armata non si ritornò più di tanto, attribuendole esclusivamente (ed erroneamente[7])
al mancato impulso del generale Vanzo.
Esposte le premesse ci si può
chiedere se anche l’incidente che interessò l’area del XXVII Corpo d’Armata (da
valutarsi soprattutto nella portata delle sue conseguenze, capaci di decapitare l’intento di Capello e, indirettamente,
di dare origine ai presupposti della sconfitta) era di matrice dolosa.
Il dubbio appare ragionevole.
Il computo delle responsabilità
circa l’esito della XXII Battaglia dell’Isonzo (computo a suo tempo teso più a trovare capri
espiatori per tacitare gli animi che a far luce sulla verità storica[8])
non sarà completo se non quando, seppur a distanza di oltre un secolo, si risalirà
ai mandanti di tali scoppi, la cui
serrata successione appare tutt’altro che accidentale.
[1] A. Gatti, Caporetto. Dal diario di guerra inedito
(maggio – dicembre 1917) (a cura di A.
Monticone), Bologna: Il Mulino, 1964, pp.
194 – 195.
[2] Ivi, p. 196.
[3] R. Alessi, Lo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo, 27 agosto 1917, in Dall’Isonzo al Piave, Milano: Mondadori,
1966, p. 103.
[4] Cica le conferme inerenti al dolo cfr. G.
Del Bianco, La guerra ed il Friuli,
vol. 2 (Sull’Isonzo e in Carnia. Gorizia.
Disfattismo), Udine: Del Bianco Editore, 2001.
[5] Il XXVII Corpo era allora comandato dal
generale Augusto Vanzo, prima di essere sollevato dall’incarico (e sostituito
con il generale Pietro Badoglio, comandante il II Corpo).
[6] Cfr. L. Capello, Note di Guerra, vol. II, Milano: Fratelli Treves Editori, 1921, p.
109.
[7] Anche sotto il comando di Badoglio il
XXVII Corpo d’Armata continuò a confrontarsi con obiettive difficoltà (cfr. ibidem) capaci di interferire negativamente con gli obiettivi auspicati dal Comandante d’Armata
(cfr. ivi, p. 113).
[8] Il riferimento è alla Relazione che concluse
i lavori della Commissione d’Inchiesta istituita dal R.D. 12 gennaio 1918 n. 35.
mercoledì 28 settembre 2022
INFOCESVAM 4/2022
INFOCESVAM
BOLLETINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
____________________________________________________________________
ANNO IX, 31/32, N. 4, Luglio - Agosto,
1 settembre 2022
IX/4/576 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di
edizione di INFOCESVAM, 576 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.
Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes”
dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro
Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo
stesso argomento.
IX/4/577. Come prassi, il CESVAM osserva la pausa estiva
per i mesi di Luglio ed Agosto. Il semestre accademico settembre – 2022,
gennaio 2023 inizierà il 1 settembre. Le ricerche in essere proseguono secondo il calendario adottato dai singoli
ricercatori.
IX/4/578 Ricerca per il
Centenario. Titolo. “I Presidenti
dell’Istituto del Nastro Azzurro” 1923- 2023. Attività e gesta delle
presidenze attraverso la documentazione d’archivio. La Ricerca è stata avviata
in Ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di
Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. La lista dei Presidenti e dei materiali
è stata completata. Si procede alla stesura per la I Bozza. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro.
IX/4/579 Progetto 2016/1
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.” Una vittoria
amara” Predisposto il Manoscritto 4. Il
Glossario 1945 è nella versione di manoscritto 5. Il volume 8 del Dizionario
“Percorsi di Ricerca” è rimasto nella versione di manoscritto 3
IX/4/580. “Non ti scordar
di Me”. Il Gruppo Medaglie d’Oro ha lanciato la campagna di sensibilizzazione
attraverso l’adozione di un fiordaliso a forma di pin per ricordare i Caduti di
Tutte le Guerre. Il Fiordaliso è stato ideato dal gen. C.A. Aloia, MOVM.
IX/4/581. Progetto 2016/1
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.” Una
vittoria amara”. Punto di situazione in: www.valoremilitare.blogspot.com
e su www. laguerradiliberazionelastoria. blogspot.com. Completate le ricerche
sulla Divisione Partigiana Italia e Divisione Partigiana “Garibaldi”
IX/4/582. Ricerca per il
Centenario. Titolo. “La Presenza in
Italia ed all’Estero dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed
analisi iconografica delle Federazioni, Sezioni e Gruppi aperti in Italia
all’estero dal 1923 ad oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla
base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021
e marzo 2022. Predisposti i materiali. Ulteriori ricerche si impongono in
merito alla cause discusse. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro.
IX/4/583 La richiesta di tesi per i Master in
essere presso la Università degli Studi N. Cusano può essere integrata
consultando il blog www.studentiecultori.blogspot.com.
Il blog contiene tracce e titoli di tesi collegate a ricerche in essere presso
il CESVAM. SI ricorda che il termine per la richiesta scade il pv. 30 settembre
2022.
IX/4/584 IL CESVAM,
Centro Studi sul Valore Militare non può annoverare collaboratori e tanto meno ricercatori che non abbiano nel
proprio curriculum i titoli accademici previsti.
IX/4/585 La
Collaborazione con Le Associazioni Combattentistiche e d’ Arma ed ASSOARMA
prosegue nei termini già note, Informazioni su
www.associazionismomilitare.blogspot.com
IX/4/586 La situazione in
Europa dopo la crisi in Ucraina è presente sui blog geografici. In particolare
su www.coltrinariatlanteeuropa.blogspot,com.
Si sconsiglia la richiesta di tesi su questo argomento i quanto è di attualità
ed ancora non si dispongono di materiali atti ad una ricostruzione accademica
degli eventi, ma solo cronachistica.
IX/4/587 Ricerca per il
Centenario. Titolo. “L’Albo d’Oro
Nazionale”. Gli annuari dell’Istituto del Nastro Azzurro” editi dal 1923 ad
oggi riportati tutti i decorati dal 1833 ad oggi. Raccolta, individuazione e
acquisizione delle pubblicazioni ed edizione della Copertina e della nota
introduttiva dell’annuario. In pratica si attuerà l’Albo d’Oro Nazionale su
carta, integrante e propedeutico all’Albo d’Oro Nazionale digitale ragionato.
La Ricerca è stata avviata sia sulle ricerche della Sig.ra Paola Tomasini
iniziate nel 2021 e di quelle esposte in ambito CESVAM, sulla base del
materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo
2022. Predisposti i lineamenti per la individuazione della realizzazione
complementare del programma di ricerca. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto Ordini Cavallereschi
IX/4/588 Progetto 2020/1
“Le vicende dei Militari Italiani in Russia” Volume II “1942 L’avanzata nella
steppa”. Completato il manoscritto 3. Il Volume III “1942. La conquista del
Donbass”. Completato il manoscritto 4. Scelti i testi per i volumi n. 4 e n. 5
che sono stati tutti trascritti.
IX/4/589 Progetto
Prigionia 2019/1. Il Volume IV dedicato alla Memoria, e nella fase del
manoscritto 4. Contatti con la casa Editrice Nuova Cultura per la definizione
del format. Il Vol. VI e VII sono in
fase di approntamento con la collaborazione del Dott Giorgio Madeddu e del Dott
Salvatore Carta, per la versione in lingua tedesca
IX/4/590 Ricerca per il
Centenario. Titolo. “Ettore Viola.
Combattente, Politico, Fondatore dell’Istituto del Nastro Azzurro.”. La
Ricerca è stata avviata in ambito CESVAM, sulla base del materiale raccolto a
seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022. Consiste nella
edizione digitale dei volumi “Vita di Guerra” è “Il Congresso di Assisi”. La
edizione integrale della guida al Fondo Ettore Viola presso la Biblioteca del
Senato della Repubblica e di una introduzione di Giancarlo Ramaccia sulla
figura di Ettore Viola. Tutto il materiale sopra citato è stato acquisti. Si è
entrati nella fase di stesura del manoscritto. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro
IX/4/591 Il programma relativo alle CESVAM PAPERS è
aggiornato sul www.storiainlaboratorio.blogspot,com,
su www.associazionismomilitare.blogspot.com.
Info: ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org
IX/4/592 Ricerca per il
Centenario. Titolo. “La Presenza in
Italia ed all’Estero dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed
analisi iconografica delle Federazioni, Sezioni e Gruppi aperti in Italia
all’estero dal 1923 ad oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla
base del materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021
e marzo 2022. Dati relativi al continente asiatico e sud americano acquisiti.
Mancano dati per l’Europa ed il Nord America. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro
IX/4/593 Per l’invio
degli articoli e note per la Rivista
QUADERNI si prega di utilizzare la email: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org.
Gli articoli e le note devono essere sottoposti alla visione del Collegio dei
Redattori per la eventuale pubblicazione
IX/4/594 La Rivista
QUADERNI – Anno LXXXIII, Supplemento XXIII, 2022, n. 3 23° luglio - agosto 2022
è stata pubblicata ed inviata secondo la Main List aggiornata al 1 agosto 2022
IX/4/595. Progetto 2016/1
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945.” Si ricerca documentazione su; Divisione
Partigiana Garibaldi Rimpatrio. Ragusa 1945. Ipotesi di invio della Divisione a
Trieste, in appoggio alle forze alleate. info www.
laguerradiliberazionelastoria. blogspot.com
IX/4/596. Ricerca per il
Centenario. Titolo. “I Congressi
dell’Istituto del Nastro Azzurro” 1923- 2023. Struttura ed analisi
iconografica. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del
materiale raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo
2022. Materiali raccoli per i primi 10 congressi. Iconografia disponibile. Per
il mese di settembre ottobre si procederà alla raccolta del materiale per i
congressi dal 13 al 22 e seguenti. Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro
IX/4/597. Progetto 2020/2
Ordinamenti. Il Volume dedicato al Quadro di Battaglia del Regio Esercito il 10
giugno 1940 è stato inviato in
tipografia sotto la data del 30 agosto 2022. Pubblicazione prevista per la fine
del mese di settembre/metà ottobre
IX/4/598. Master di 1°
Liv. in Storia Militare Contemporanea. La Sessione di Laurea Estiva, è fissata
per la prima deca del mese di dicembre 2022 e si terrà, salvo imprevisti
dell’ultima ora, in presenza.
IX/4/599. Ricerca per il
Centenario. Titolo. “Le Corti d’Onore.
Gli Statuti. I Regolamenti dell’Istituto del Nastro Azzurro”. Struttura ed
analisi iconografica della componente giurisdizionale dell’Istituto dal 1923 ad
oggi. La Ricerca è stata avviata in Ambito CESVAM, sulla base del materiale
raccolto a seguito dei Convegni di Studio dell’ottobre 2021 e marzo 2022.
Trascritti tutti i regolamenti Aggiornamento su www.istitutodelnastroazzurro.org/
comparto storia del Nastro Azzurro
IX/4/600 Prossimo INFOCESVAM
sarà pubblicato il 1 novembre 2022. I
precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.