Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno

Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno
Le Marche e la Grande Guerra. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Si può ordinare alla Casa Editrice, (ordini@nuovacultura.it). Node su www.storiainlaboratorio.blogspot.com

mercoledì 30 novembre 2022

Prigionia in URSS. 1941 - 1954 Considerazioni.

 



La prigionia in mano alla U.R.S.S. è quella che ha inciso più a fondo nel retaggio  del sistema socio-politico del dopoguerra. Prima che scoppiasse la guerra fredda, nella metà del 1946, già si avvertivano i sintomi di quelle che saranno le polemiche spesso roventi del dopoguerra. Il 20 agosto 1946, dopo un anno di attesa e di aspettative sempre più crescenti, quando tutti gli altri Paesi belligeranti avevano restituito in grandissima parte i prigionieri in loro mani, un comunicato del Governo di Mosca molto sobrio ed asciutto fa presente che tutti i prigioneri italiani in mano alla URSS erano stati restituiti, tranne un esiguo numero, circa 27, tra ufficiali e soldati, considerati criminali di guerra ed in attesa di giudizio. Tra questi anche un cappellano militare, Padre Brevi, considerato dai sovietici una spia del Vaticano.


In Italia le aspettative erano altre. Si aspettava il rientro di circa 70/80 mila prigionieri dalla Russia. A tutto il 1946 erano stati restituiti 21.000 soldati, di cui circa 11.000 appartenenti all’ARMIR i restanti liberati dall’Armata Rossa dai campi di concentramento tedeschi nella sua avanzata verso occidente.

La polemica divampò violentissima, e si manifestò in modo particolare nello scontro politico tra i partiti di sinistra, in particolare il PCI e i partiti del centro, in particolare la Democrazia Cristiana. L’accusa principale era che la URSS tratteneva i prigionieri italiani come schiavi, per ragioni ideologiche.

La realtà, emersa negli anni novanta all’indomani del crollo della URSS e alla parziale apertura degli archivi sovietici, era ben diversa da quella ipotizzata in Italia. La URSS aveva ragione nel sostenere che aveva restituito tutti i prigionieri italiani in suo possesso. Infatti è stato documentato[1] che l’Armata Rossa, nella sua avanzata verso occidente catturava circa 11.000/11.500 soldati dell’ARMIR e li avviò ai campi di smistamento ( le cosiddette marce del Davai). Nei campi di smistamento entrarono quelli che poi vennero restituì, tranne una percentuale dell’1% che morì per malattie o cause naturali.[2]

La vicenda dei prigionieri in mano alla URSS continuò in temi sempre aspri fino al 1954 quando, dopo la morte di Stalin, furono restituiti gli ultimi prigioneri, circa 10, trattenuti con pretesti e motivi vari.

 Il retaggio di questo particolare segmento del V fronte della Guerra di Liberazione è estremamente pesante. L’Italia inviò prima un Corpo di Spedizione, poi una Arma che raggiunse circa i 200.000. Nel corso delle offensive sovietiche del novembre-dicembre 1942 – gennaio febbraio 1943, che si conclusero con la caduta di Stalingrado, che determinarono la svolta della guerra in Oriente, le forze italiane furono annientate. Circa 100.000 uomini riuscirono a salvarsi tramite una ritirata, la celeberrima ritirata di Russia, ma altrettanti rimasero sul campo. Non per le vicende della guerra, ma in virtù della insipienza dei Comandati italiani sul campo, delle imposizioni tedesche e di un male interpretato senso dell’onore militare. Composte tutte da forze di fanteria, senza mezzi corazzati e meccanizzati, il compito era quello di resistere fino allo stremo sulle posizioni del Don. Una volta che la battaglia avrebbe rilevato le direttrici di attacco in profondità dell’attaccante sovietico, avrebbero dovuto intervenire le forze mobili tedesche, per chiudere le falle. Il compito delle forze Italia quindi fu assolto. L’errore fu il non aver dato di arrendersi sul posto. Sarebbe stata la salvezza di oltre 80.000 soldati italiani. Al contrario, messisi in marcia verso occidente, quanto contemporaneamente i sovietici provvedevano a distruggere tutta l’organizzazione logistica di retrovia con puntate di forze mobili, la speranza di sopravvivere nella steppa d’inverno erano presso che nulle. Infatti i comandi sovietici locali non inseguirono i soldati italiani in marcia, conviti e sicuri che la steppa, il cosidetto generale Inverno, li avrebbe uccisi. Come in realtà accadde. Il prezioso retaggio di questo segmento del V fronte è quello che occorre avere sempre autonomia decisionale quando si partecipa in una coalizione fi forze internazionali ed occorre sempre, in lealtà con gli alleati, preservare l’interesse nazionale. Un retaggio che permeò nel dopoguerra la partecipazione delle forze nazionali alle cosiddette Missioni di Pace, coalizioni internazionali sotto egida id organizzazioni sovranazionali.

 massimo coltrinari (ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org

[1] UNIRR, Rapporto UNIRR, 1995. In Italia la cifra dei presunti prigionieri era stata fissata in circa 84.000. Dei 201.0000 militari italiani presenti al fronte ai primi di dicembre, come attestano i documenti della Direzione di Commissariato dell’ARMIR sulla forza vettovagliata, ne erano rientrati in Italia 101.000. Pertanto considerate le perdite, a larghe spanne, la cifra dei prigioneri doveva essere circa 84.000 considerate le perdite. In realtà dei 101.000 soldati mancati, 90.000 erano Caduti nella ritirata e circa 11.000 raccolti come prigioneri dai sovietici, che in effetti restituirono. Vds. Coltrinari M., Le Vicende dei Militari Italiani in URSS, Roma, Archepares, 2021.

[2] Il tasso di mortalità nella prigionia in URSS è più o meno quello delle altre prigionie in mano della Gran Bretagna, Francia e Stati uniti.

giovedì 10 novembre 2022

Notiziario del Centro Studi Sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro

 

INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO IX, 33/34, N. 5, Settembre - Ottobre, 1 novembre 2022

IX/5/600 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 576 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento.

IX/5/601 – Dato il Visto si stampi data 31 ottobre 2022 al volume “Il Quadro di Battaglia del Regio Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio

IX/5/602 – Il progetto dedicato ai 40 anni dalla Missione in Libano ha raggiunto la prima fase. È stato predisposto l’Indice e articolazione del Volume. Per il CESVAM, oltre a Direttore, il responsabile esecutivo scientifico è il gen Antonio Trogu

IX/5/603 – Il Calendario Azzurro del 2023, del Centenario, sarà presentato l’8 novembre 2022 alle ore 19 al Museo dei Granatieri, Roma. Interverranno oltre al Presidente Nazionale, il Socio Mirabella. Per il CESVAM, Giancarlo Ramaccia.

IX/5/604 Il Dott. Daniel Vignola, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea 1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema ““Gli errori del Piano Schlieffen e il peso del mancato apporto italiano”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/605. Il Presidente della Federazione di Asti Marco Montagnani ha presentato ed avviato una ricerca sulla vicenda del “Conte Rosso”. Al momento si stanno predisponendo i dettagli per la predisposizione del manoscritto n. 1

IX/5/606 Il Dott. Salvatore Domenico Vasapolli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi” ha predisposto la tesi dal tema “Terrorismo Internazionale e Dispositivo integrato di Sicurezza: verso un’agenzia europea di Intelligence.”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/607 Glossario 1945 per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del 1 novembre ha raggiunto i 824 lemmi dei 1000 previsti. Il ritardo è dovuto alla sovrapposizione con i lemmi dei glossari precedenti e per le ulteriori ricerche svolte in merito alle decorazioni degli Stati europei in tema di resistenza.

IX/5/608 Il Dott. Daniele Muzzioli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi” ha disposto la tesi dal tema “Dal terrorismo al conflitto ibrido: l’evoluzione militare di ISIS”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/609 La Dott.ssa Jessica Zanata, per il Master di 1° Liv. in Terrorismo ed Antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi, ha predisposto una tesi dal tema “Narcoterrorismo in Messico”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invera

IX/5/610 Il Volume dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale di Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 3. Attualmente la bozza è alla attenzione del Collegio dei redattori.

IX/5/611 Il Dott. Alessandro Ciolli, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea 1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “La Battaglia di Adua”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/612. Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli partecipa allo studio di fattibilità per la predisposizione della scheda di immissione dati. I lineamenti predisposti nel mese di agosto sono stati aggiornati con l’accoglimento del campo dedicato all’Ordine Militare di Savoia, oggi Ordine Militare d’Italia.

IX/5/613 Il Dott. Gianlorenzo Capano, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea 1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “La Battaglia di Maida – 4 luglio 1806”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

 IX/5/614 Le ricerche dedicate alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale sono terminate ed è stato predisposto il manoscritto n. 1 del Volume Primo. Oltre al direttore, partecipa il Dott. Giovanni Riccardo Baldelli. Il Volume sarà diviso in due parti la prima dedicata alla organizzazione dell’A.O. I la seconda dedicata alle operazioni 1940-1941 in Africa Orientale.

IX/5/615 Il Dott. Stefano Ciolli, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Hezbollah: Movimento e Partito Islamico sciita.”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/616 – Compendio 1945 del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n. 4. Predisposte tutte le fasi di editing, comprese le illustrazioni. Oltre al Direttore, partecipa Osvaldo Biribicchi, associato al CESVAM dal 2015.

IX/5/617 Il Dott. Giancarlo Bianco, per il Master di 1° Liv in “Storia Militare Contemporanea 1796- 1960 ha predisposto la tesi dal tema “Gettysburg”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/618 Il Cesvam in tutte le sue componenti esprime le più sincere condoglianze ad Angela e a Lui per la morte dei loro rispettivi Padri.

IX/5/619 Il Dott. Di Lorenzo, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Spionaggio e Contro spionaggio durante la prima guerra mondiale. Analisi e Considerazioni.”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/620. Il n. 4 Ottobre . Dicembre 2022 della Rivista QUADERNI è in Stampa. Entro il mese di novembre 2022 si predisporrà il n. 1 del 203 dedicato al Centenario della fondazione del Nastro Azzurro

IX/5/621 Il Dott. Fabio Lombardelli, per il Corso di perfezionamento e Aggiornamento Professionale in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “L’Intelligence delle Fonti Umane per il contrasto alla minaccia terroristica a difesa della Sicurezza nazionale”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/622 Il Dott. Francesco La Greca, per il Corso di aggiornamento e perfezionamento professionale, ha preparato la tesi dal tema “La Criminalità organizzata e relazione sulla politica dell’Informazione e per la sicurezza. “La tesi sarà discussa nella sessione invernale (dicembre 2022)

IX/5/623. Il Dott. Antonio Vigliano, per il Master di 1° Liv in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”, ha predisposto la tesi dal tema “Human Intelligence e Virtual Intelligence. Analisi e prospettive.”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/624 Il Dott. Stefano Davide Restuccia, per il Master di 1° Liv in “Politica Militare Comparata dal 1945 ad oggi. Dottrina, Strategia, Armamenti  ha predisposto la tesi dal tema “Esercito Europe. Ipotesi e Prospettive”. La tesi sarà discussa nella sessione di laurea invernale (dicembre 2022)

IX/5/625 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 gennaio 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.