Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno

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Le Marche e la Grande Guerra. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Si può ordinare alla Casa Editrice, (ordini@nuovacultura.it). Node su www.storiainlaboratorio.blogspot.com

domenica 31 dicembre 2023

Libano la prima esperienza fuori area


 Massimo Coltrinari, Antonio Trogu, Libano, la prima esperienza fuori area. Riflessioni nel 40° anniversario, Roma. Roma Viterbo, Collana I Libri del Nastro Azzurro, 110 pagine, 10 euro


La presente pubblicazione, nel quarantesimo anniversario della Missione “Italcon”, vuole ricordare e rendere omaggio a tutti i partecipanti in quella che é stata la prima esperienza fuori area delle Forze Armate Italiane, in uno scenario geopolitico nuovo, con l’impiego di forze armate che ancora si basavano sulla leva generalizzata.

 

Come noto la Missione “Italcon” (o "Contingente italiano in Libano") è stata un'operazione di peacekeeping condotta dalle forze armate italiane nella terra dei Cedri nell'ambito della MFL, sigla che sta per Forza Multinazionale in Libano, a cui partecipavano anche la Francia, gli Stati Uniti d’America e, in misura minore, la Gran Bretagna.

 

Sì svolse dal 1982 al 1984, in due fasi, denominate "Libano 1" e “Libano 2" e, occorre sempre ribadirlo era la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale che elementi delle nostre Forze Armate di terra, di mare, di cielo, era chiamato ad operare in missione fuori dai confini italiani, con il compito di svolgere azione di interposizione tra le parti in conflitto primariamente di difendere la popolazione civile. Non era la prima volta, come il volume ampiamente mostra che le nostre Forze Armate erano chiamate a svolgere questi compiti. In epoca contemporanea, già il Regno di Sardegna aveva chiamato le sue unità a compiti diversi da quelli istituzionali, soprattutto la Marina, che svolse numerosi missioni anche a protezione degli interessi dei sudditi sabaudi, sia a protezione dei propri emigranti soprattutto nel nuovo continente. All’indomani della Unità d’Italia sia fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, che all’indomani della Vittoria, le “missioni di pace” furono variegate e numerose, continuando a svolgersi fino allo scoppio della II Guerra Mondiale. Il secondo dopoguerra vede un arco di circa 30 anni in cui la nostra politica di difesa vede le Forze Armate rimanere entro i confini nazionali, per arrivare al Libano nel 1982, con cui si apre la grande stagione delle nostre missioni fori area.

 

Come gli autori indicano nella loro Nota, il volume ha due versanti: quello dottrinale e quello rievocativo, dando al lettore un quadro ampio sia della materia che si sta trattando sia del come le nostre forze armate interpretarono e realizzarono la loro partecipazione.

 

Su questo versante, il contingente italiano era composto da militari di leva, la cui preparazione alla parte operativa si limitava a pochi mesi di addestramento intensivo. Una grossa scommessa impiegare questa truppa in aree altamente conflittuali ed é necessario ricordare che quando queste truppe furono chiamate ad operare in Libano i nostri militari di leva si sono validamente confrontati con i paracadutisti della Legione Straniera e con i marines statunitensi, dimostrando coraggio, spirito di sacrificio, altruismo e grande umanità. Una scommessa vinta che ebbe una vasta eco anche nella pubblica opinione di allora, migliorando di molto il rapporto tra la stessa pubblica opinione e le Forze Armate.

 

Si può quindi affermare, senza essere tacciati di presunzione, che le missioni Libano 1 e Libano 2 hanno avuto successo, hanno fatto “storia” e hanno rappresentato un modello per le successive missioni.  Il volume vuole ricordare e  “fare memoria” di quei giorni, anche come espressione del valore militare del nostro Paese.

 

Il Collegio dei Redattori

Della Rivista “QUADERNI DELNASTRO AZZURRO”


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