Massimo Coltrinari, Antonio Trogu, Libano, la prima esperienza fuori area. Riflessioni nel 40° anniversario, Roma. Roma Viterbo, Collana I Libri del Nastro Azzurro, 110 pagine, 10 euro
La presente pubblicazione, nel
quarantesimo anniversario della Missione “Italcon”, vuole ricordare e rendere
omaggio a tutti i partecipanti in quella che é stata la prima esperienza fuori
area delle Forze Armate Italiane, in uno scenario geopolitico nuovo, con
l’impiego di forze armate che ancora si basavano sulla leva generalizzata.
Come noto la Missione “Italcon” (o
"Contingente italiano in Libano") è stata un'operazione
di peacekeeping condotta dalle forze armate italiane nella
terra dei Cedri nell'ambito della MFL, sigla che sta per Forza Multinazionale
in Libano, a cui partecipavano anche la Francia, gli Stati Uniti d’America
e, in misura minore, la Gran Bretagna.
Sì svolse dal 1982 al 1984,
in due fasi, denominate "Libano 1" e “Libano 2" e, occorre
sempre ribadirlo era la prima volta dopo la fine della seconda
guerra mondiale che elementi delle nostre Forze Armate di terra, di mare,
di cielo, era chiamato ad operare in missione fuori dai confini italiani, con
il compito di svolgere azione di interposizione tra le parti in conflitto
primariamente di difendere la popolazione civile. Non era la prima volta, come
il volume ampiamente mostra che le nostre Forze Armate erano chiamate a
svolgere questi compiti. In epoca contemporanea, già il Regno di Sardegna aveva
chiamato le sue unità a compiti diversi da quelli istituzionali, soprattutto la
Marina, che svolse numerosi missioni anche a protezione degli interessi dei
sudditi sabaudi, sia a protezione dei propri emigranti soprattutto nel nuovo
continente. All’indomani della Unità d’Italia sia fino allo scoppio della Prima
Guerra Mondiale, che all’indomani della Vittoria, le “missioni di pace” furono
variegate e numerose, continuando a svolgersi fino allo scoppio della II Guerra
Mondiale. Il secondo dopoguerra vede un arco di circa 30 anni in cui la nostra
politica di difesa vede le Forze Armate rimanere entro i confini nazionali, per
arrivare al Libano nel 1982, con cui si apre la grande stagione delle nostre
missioni fori area.
Come gli autori indicano
nella loro Nota, il volume ha due versanti: quello dottrinale e quello
rievocativo, dando al lettore un quadro ampio sia della materia che si sta
trattando sia del come le nostre forze armate interpretarono e realizzarono la
loro partecipazione.
Su questo versante, il
contingente italiano era composto da militari di leva, la cui preparazione alla
parte operativa si limitava a pochi mesi di addestramento intensivo. Una grossa
scommessa impiegare questa truppa in aree altamente conflittuali ed é
necessario ricordare che quando queste truppe furono chiamate ad operare in
Libano i nostri militari di leva si sono validamente confrontati con i
paracadutisti della Legione Straniera e con i marines statunitensi, dimostrando
coraggio, spirito di sacrificio, altruismo e grande umanità. Una scommessa
vinta che ebbe una vasta eco anche nella pubblica opinione di allora,
migliorando di molto il rapporto tra la stessa pubblica opinione e le Forze Armate.
Si può quindi affermare, senza essere tacciati di
presunzione, che le missioni Libano 1 e Libano 2 hanno avuto successo, hanno
fatto “storia” e hanno rappresentato un modello per le successive missioni. Il volume vuole ricordare e “fare memoria” di quei giorni, anche come
espressione del valore militare del nostro Paese.
Il Collegio
dei Redattori
Della
Rivista “QUADERNI DELNASTRO AZZURRO”
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