Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno

Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno
Le Marche e la Grande Guerra. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Si può ordinare alla Casa Editrice, (ordini@nuovacultura.it). Node su www.storiainlaboratorio.blogspot.com

martedì 31 maggio 2022

Le premesse per la conquista di Ancona. 18 luglio 1944 II Parte

 

2. Le operazioni alleate nel giugno 1944

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Il 7 giugno 1944 il Maresciallo Alexander diramò un piano operativo che doveva accelerare l’inseguimento delle forze tedesche in ritirata verso nord. Unità della VIII Armata britannica dovevano raggiungere la zona di Firenze-Bibiena-Arezzo, utilizzando le direttrici rappresentate dalle strade statali n. 3 e n. 4. Unità della V Armata statunitense dovevano raggiungere la zona Pisa-Lucca–Pistoia, utilizzando le direttrici rappresentate dalle strade statali n. 1 e n. 2. Il V Corpo d’Armata britannico non doveva spingersi troppo avanti e non accelerare la ritirata tedesca, in modo da economizzare al massimo gli equipaggiamenti da ponte e, in generale, i mezzi da trasporto, che necessitavano in modo urgente alla V ed alla VIII Armata nel settore tirrenico. Il piano prevedeva anche, come ipotesi operativa, che se l’avanzata generale ad ovest degli Appennini non avesse persuaso i Tedeschi ad abbandonare Ancona volontariamente, il II Corpo d’Armata Polacco sarebbe stato portato avanti oltre le principali linee di avanzata della VIII Armata ad ovest degli Appennini ed avrebbe attaccato la piazzaforte dorica da ovest.

Fino al 15 giugno 1944 l’avanzata alleata fu veloce e promettente, poi la resistenza tedesca si irrigidì sempre più. Il 20 giugno le due Armate alleate erano di fronte alla principale linea di resistenza tedesca, la linea del Trasimeno, che nelle intenzioni germaniche doveva proteggere i porti di Ancona e di Livorno e fungere da antemurale alla linea posta sui crinali degli Appennini, che poi diverrà famosa con il nome di “Linea dei Goti” o “Linea Gotica”. Mentre queste operazioni erano in atto sul terreno, fra gli Stati Maggiori Statunitense e Britannico iniziò il dibattito su che cosa fare nell’immediato futuro, dibattito che vale la pena di vedere più da vicino in quanto direttamente incidente sulle vicende del Corpo Italiano di Liberazione e la sua azione nelle Marche


  

1.Una profonda frattura sarà pubblicato in data 20 maggio 2022

2. Le operazioni alleate nel giugno 1944.  sarà pubblicato in data 30 maggio 2022

3.Il dibattito strategico-operativo: che fare in Italia. sarà pubblicato in data 10 giugno 2022

4. Sotto il segno di “Anvil”.  sarà pubblicato in data 20 giugno 2022

5.Il ruolo del Corpo Italiano di Liberazione. sarà pubblicato in data 30 giugno 2022

 


venerdì 20 maggio 2022

Le premesse per la conquista di Ancona. 18 luglio 1944

 

  


Le divergenze strategiche degli Alleati

1.Una profonda frattura. 

2. Le operazioni alleate nel giugno 1944. 

3.Il dibattito strategico-operativo: che fare in Italia.

 4. Sotto il segno di “Anvil”. 

5.Il ruolo del Corpo Italiano di Liberazione.

 

1. Una profonda frattura.

 

La popolazione  italiana ha sempre accolto, dal settembre 1943 alla fine della guerra, le truppe alleate, a prescindere dalla loro appartenenza, con ammirazione ed entusiasmo, vedendo il loro arrivo come la fine di un incubo e l’inizio di un periodo di vita materiale e morale, migliore.

La convinzione di tutti gli Italiani, a quel tempo, era che la alleanza delle Nazioni Uniti, gli Alleati come venivano chiamati,  era solida, granitica, potente, invincibile.

In realtà, al vertice della organizzazione militare alleata, sul piano strategico, dalla fine della conquista della Sicilia e per tutta la durata della Campagna d’Italia, esistettero tra Statunitensi e Britannici profonde divergenze in tema strategico, ovvero come condurre la guerra in Europa e, conseguentemente , in Italia.

Queste divergenze portarono a dolorose e significative sconfitte sul piano strettamente tattico, come l’arresto della offensiva sul Sangro, le prime tre battaglie per Cassino, e lo sbarco sul litoraneo pontino, solo per citare quelle dell’autunno 1943 – primavera 1944.[1]

Nel maggio-giugno 1944, superato l’ostacolo di Cassino e conquistata Roma, mentre le truppe alleate sbarcavano in Normandia, le divergenze strategiche in Italia fra Statunitensi e Britannici, molto gravi fino a quel momento, raggiunsero il massimo. Il pomo della discordia consisteva nella attuazione, o meno, della operazione “Anvil”, ovvero lo sbarco nel sud della Francia, in sostegno e supporto a quello che era già stato effettuato con successo in Normandia. Per “Anvil” i quesiti a cui si doveva rispondere erano:  deciso lo sbarco, quante forze vi si dovevano impiegare? Da dove si dovevano prendere queste forze? Chi avrebbe alimentato le successive operazioni di penetrazione in profondità? La risposta a questi interrogativi non facevano che acuire i contrasti fra i due Stati Maggiori, contrasti che erano la diretta conseguenza delle differenti vedute strategiche tra gli  Alleati.

Gli Statunitensi, un volta che l’Italia era stata sconfitta e costretta ad uscire dalla guerra, settembre 1943, e resisi gli Alleati padroni delle rotte del Mediterraneo, non ritenevano utile impegnare ulteriori forze nel scacchiere italiano. Essi rimanevano, in tema di strategia, fermi alla loro convinzione che, per conseguire la vittoria finale, ci si doveva concentrare sull’obiettivo principale, perseguirlo con il massimo della concentrazione degli sforzi nel momento e nel punto decisivo, limitando al massimo, se non per operazioni diversive, di inganno e sussidiarie, ogni operazione su obiettivi collaterali. Questa strategia era direttamente discendente dalla loro politica che voleva essere distante da quello che loro consideravano antiquati poteri politici europei e vedevano con diffidenza e circospezione il colonialismo britannico in tutte le sue forme. In più non volevano essere coinvolti in operazioni nel centro Europa né tantomeno nell’Europa Orientale, impegno che consideravano solo un sperpero di risorse e di vite umane. Il loro desiderio era quello di terminare il più velocemente possibile la guerra in Europa e concentrarsi totalmente contro il Giappone.

I Britannici, di contro, adottavano anche in questa guerra la loro tradizionale strategia indiretta e pragmatica, ovvero, per le operazioni terrestri, la strategia del Debole verso il Forte. Era una strategia che aveva dato, al momento in cui la Gran Bretagna era stata chiamata a combattere potenze continentali, copiosi frutti, primi fra tutti la vittoria su Napoleone un secolo mezzo prima. Partendo dal principio che la Gran Bretagna non aveva forze terrestri paragonabili a quelle della Germania, la Gran Bretagna riteneva necessario ed utile attaccare la periferia della potenza nemica, cioè tedesca, cercare di creare discordie fra la coalizione nemica (l’Asse italo-tedesco), porre il blocco navale[2] ed attenderne gli effetti; intensificare i bombardamenti aerei, minare il fronte interno nemico, evitare ogni scontro diretto di vaste proporzioni in cui si sarebbero arrischiate le relativamente poche forze terrestri; tutto in attesa di assestare, al momento e luogo opportuno, il colpo risolutivo finale, che avrebbe dato la vittoria. Questa strategia era anche in gran parte giustificata dal ricordo ancora vivissimo della carneficina della Prima Guerra Mondiale, il cui solo pensiero faceva abortire ogni progetto di attacco diretto.

Con l’uscita dell’Italia dalla guerra, e severamente impegnata dalla Unione Sovietica, la Germania stava iniziando a cedere; basta attendere il momento opportuno e la vittoria sarebbe stata conseguita. Non erano necessari sbarchi in Francia: tutte le forze dovevano essere tenute in Italia, da cui, crollata la Germania, sarebbero state indirizzate su Vienna ed il centro Europa a fermare e contrastare l’avanzata sovietica.

Lo scontro tra queste due opposte visioni strategiche era costante. Nel giugno 1944, quando conquistata e superata Roma, e le truppe Alleate entravano nelle Marche, si avvicinava sempre più il momento di decidere. I termini del problema strategico-operativo erano chiari: o proseguire speditamente verso Nord e, superati gli Appennini, arrivare alle Alpi, avendo conquistato la Pianura Padana, oppure destinare le migliore forze presenti in Italia alla operazione “Anvil”, cioè lo sbarco in Provenza, sottraendole naturalmente al fronte italiano. La disputa su questi termini, aggravata dal fatto che le forze sottratte al fronte italiano dovevano essere sostituite e si balenava quello che i Britannici non volevano nemmeno prendere in considerazione, ovvero armare ed equipaggiare forze italiane, alterava ed avvelenava tutti i rapporti fra Alleati. La disputa su questa questione e le decisioni conseguenti avrebbero condizionato le operazioni in Italia nell’estate 1944 ed anche dopo.[3]

 1.Una profonda frattura sarà pubblicato in data odierna

2. Le operazioni alleate nel giugno 1944.  sarà pubblicato in data 30 maggio 2022

3.Il dibattito strategico-operativo: che fare in Italia. sarà pubblicato in data 10 giugno 2022

4. Sotto il segno di “Anvil”.  sarà pubblicato in data 20 giugno 2022

5.Il ruolo del Corpo Italiano di Liberazione. sarà pubblicato in data 30 giugno 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Questi temi sono stati dibattuti al convegno “Gli Alleati da Salerno ad Anzio” tenutosi il 24 gennaio 2004 alla sala delle Conchiglie di Villa Adele ad Anzio organizzato dalla Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione (A.N.R.P., coordinato e presieduto dal Prof. Enzo Orlanducci.)

[2] In campo marittimo la Gran Bretagna attuava la strategia del Forte verso il Debole, con l’obiettivo finale quello di “strangolare” la potenza continentale, privandola di ogni aiuto esterno. Questa strategia, nel 1943, stava per essere messa fortemente in crisi dall’azione dell’arma sottomarina tedesca, a un passo dal divenire vincitrice della Battaglia dell’Atlantico. La Gran Bretagna, senza gli aiuti statunitensi e quelli provenienti dal resto dell’Impero, aveva risorse per poco più di un mese di sopravvivenza.

[3] Il famoso e quanto mai discutibile messaggio del Comandante in Capo del XV Gruppo di Armate in Italia, Maresciallo Alexander al movimento di Resistenza nel Nord Italia nell’autunno 1944 con il quale si invitavano i “Partigiani”alla stasi invernale, ovvero a deporre le armi e ritornare a casa, ha le sue lontani e chiare origini da queste discussioni.

[4] Jackson W.G.F, La battaglia d’Italia, Milano, Il Club degli Editori, 1970.

[5] Jackson W.G.F, La battaglia d’Italia, cit., pag. 308

[6] In pratica l’esame fu superato con Filottrano e con la partecipazione alla liberazione di Ancona e del suo polo logistico nella seconda decade di luglio 1944.

martedì 10 maggio 2022

Il tempo delle oche versi e del lardo rosso. Il CIL ed Ancona

 

    Provvisorio                



Indice

Presentazione, di Aroldo Berardi.......................................................................................... x

Prefazione,  di Luigi Marsibilio  ............................................................................................ x

Nota dell’Autore..................................................................................................................... x

Ringraziamenti ...................................................................................................................... x

 

Premessa................................................................................................................................. x

Introduzione. ......................................................................................................................... x

 

1.1. Le divergenze strategiche degli Alleati........................................................................... x

....... 1.1.1. Una profonda ferita.................................................................................................. x

        1.1.2.  Le operazioni alleate nel giugno 1944....................................................................... x

        1.1.3.  Il dibattito strategico: che fare in Italia..................................................................... x

        1.1.4.  Sotto  il segno di “Anvil”........................................................................................ x

        1.1.5.  Il ruolo del Corpo Italiano di Liberazione.................................................................. x

 

PARTE  I.  CONQUISTARE ANCONA!

                   POLACCHI. BADOGLIANI, PARTIGIANI, PATRIOTI,

                   CIVILI.

 

Capitolo 1 -.............................................................................................................................. x

1. Il Piano Polacco per la conquista di Ancona .................................................................... x

....... 1.1. La situazione tattico-operativa: una occasione non colta............................................... x

        1.2. Il Piano Polacco per la conquista di Ancona.  Il superamento della

               articolazione: “Prima e Seconda Battaglia di Ancona”................................................. x

        1.3. Le forze in campo........................................................................................................ x

        1.3.1 Le forze polacche ....................................................................................................... x

        1.3.2 Le forze tedesche………………................................................................................. x

        1.3.3 Le forze Italiane......................................................................................................... x

        1.4. I Lineamenti e le dottrine operative ............................................................................. x

        1.4.1 I Lineamenti e le dottrine operative polacche .............................................................. x

        1.4.2 I Lineamenti e le dottrine operative tedesche………………........................................ x

        1.4.3 I Lineamenti e le dottrine operative italiane................................................................ x

        1.5. L’ambiente operativo................................................................................................... x

 

Capitolo 2 -.............................................................................................................................. x

2. Il Corpo Italiano di Liberazione ........................................................................................ x

....... 2.1. Dal I Reggimento Motorizzato al Corpo Italiano di Liberazione 27

               settembre 1943 – 18 aprile 1944................................................................................... x

        2.2. Montelungo (8-16 dicembre 1943) e Monte Marrone (31 marzo 1944):

                l’affermazione come unità combattente........................................................................ x

        2.3.  Dalle Mainarde al settore Adriatico. Prima con i Francesi, poi con i

                Britannici, infine con i Polacchi.................................................................................. x

        2.4.  L’ordinamento definitivo del Corpo Italiano di Liberazione……………….................... x

        2.5.  Le operazioni nelle Marche: l’avvicinamento ad Ancona. Giugno 1944........................ x

 

Capitolo 3................................................................................................................................ x

3. Badogliani, Partigiani, Patrioti, Civili ............................................................................... x

....... 3.1. Da Tommasi a Corradi: il travaglio della Resistenza nell’anconetano............................ x

        3.2.  Resistenza e Corpo Italiano di Liberazione: peculiarità e valori sul campo.................... x

        3.3.  Vigilia di battaglia...................................................................................................... x

       

      

 

PARTE  II.  OSIMO IN GUERRA. 1 LUGLIO -16 LUGLIO 1944

 

Capitolo 4................................................................................................................................ x

4.  La guerra si avvicina. Giugno 1944....................................................................................... x

....... 4.1. La fuga delle autorità della Repubblica Sociale Italiana................................................. x

        4.2. La popolazione si difende e si organizza: 3000 Tedeschi a

               Castelfidardo:“Siamo in buone mani!!!”...................................................................... x

        4.3. Conquistare la libertà significa versare sangue............................................................. x

        4.4.  Le rappresaglie tedesche: altre vittime ed altre tragedie. Le SS italiane ad  

                Osimo ………………................................................................................................. x

 

La battaglia per Ancona: la prima fase

 

Capitolo 5................................................................................................................................ x

5.  La guerra in casa 1 luglio - 6 luglio 1944............................................................................... x

....... 5.1. Venti giorni di combattimenti, con tutti i protagonisti................................................. x

        5.2. 1 Luglio 1944, sabato. Il fronte a Loreto, Recanati e Montefano.................................... x

        5.3. La guerra in Osimo..................................................................................................... x

        5.4. La terza fase: il rafforzamento del fianco sinistro. La conquista di

               Filottrano…................................................................................................................ x

 

  La battaglia per Ancona: la seconda fase

 

Capitolo 6................................................................................................................................ x

6.  I giorni dell’illusione. 7 luglio - 9 luglio 1944........................................................................ x

....... 6.1.La terza fase: il rafforzamento del fianco sinistro. L’avvicinamento 

              a  Filottrano................................................................................................................. x

        6.2. La battaglia di Filottrano vista da lontano.................................................................... x

        6.3. Il tempo del lardo rosso................................................................................................ x

 

        La battaglia per Ancona: la terza fase

 

Capitolo 7................................................................................................................................ x

7.  I giorni della voglia di vivere. 10 luglio - 11 luglio 1944........................................................ x

....... 7.1.”I colpi non ci fanno più paura”................................................................................... x

        7.2. Dopo Filottrano. Gli Italiani sulla scena....................................................................... x

        7.3. Gli altri italiani impiegati dai Polacchi. La brigata “Maiella”. La 111

               Compagnia ponti......................................................................................................... x

        7.4. La casa occupata dai Polacchi....................................................................................... x

 

Capitolo 8................................................................................................................................ x

8.  La liberazione di Cingoli. 12 luglio - 13 luglio 1944............................................................... x

....... 8.1  Il rafforzamento del fianco sinistro............................................................................... x

        8.2. L’avvicinamento a Cingoli e le predisposizioni per l’attacco.......................................... x

        8.3. La liberazione di Cingoli. 13 luglio 1944, all’alba......................................................... x

        8.4. 13 luglio 1944.  Dopo l’occupazione di Cingoli, la conquista di Colle

               Cardinale.................................................................................................................... x

 

Capitolo 9................................................................................................................................ x

9.  I giorni “del roterteufel”. 14 luglio. 15 luglio e 16 luglio 1944............................................... x

....... 8.1  Ritorna la paura.......................................................................................................... x

        8.2. Attività di pattuglie. Variazioni Ordinative................................................................. x

        8.3. 15 luglio: ancora appesi ad un filo................................................................................ x

        8.4. 16 luglio: la vigilia della fine del passaggio del fronte ad Osimo.................................... x

 

 

PARTE III LA LIBERAZIONE  DI ANCONA.

                    DA CASENUOVE A JESI. 17 LUGLIO - 20 LUGLIO 1944

 

La battaglia per Ancona: la quarta fase

 

Capitolo 10.............................................................................................................................. x

10.  Il primo giorno di battaglia: il forzamento del Musone e la conquista di Rustico 

       17 luglio 1944.................................................................................................................... x

....... 10.1.”Questa notte è stata un inferno”............................................................................... x

        10.2. Operazioni sul fronte destro. Attacco della II Brigata................................................. x

        10.3. Operazioni sul fianco sinistro. Avanzata della I Brigata............................................. x

        10.4. Parlano protagonisti e testimoni................................................................................ x

        10.5. L’attacco polacco: fissaggio a destra, aggiramento a sinistra ....................................... x

        10.6. Disposizioni operative del Comando del Corpo Italiano di Liberazione........................ x

 

Capitolo 11.............................................................................................................................. x

11.  Il secondo giorno di battaglia: l’occupazione di Santa Maria Nuova. 18 luglio 1944

....... 11.1. La linea di combattimento si sposta in avanti. Si comincia a respirare......................... x

        11.2. L’azione su Santa Maria Nuova. L’azione sul fianco sinistro...................................... x

        11.3. L’attacco polacco. Settore centrale. Lo sbocco in pianura ed il mancato

                  annientamento delle forze tedesche............................................................................ X

        11.4. Polverigi: al centro dei combattimenti. Il passaggio del fronte nei ricordi..................... x

        11.5. Agugliano: alcuni ricordi del passaggio del fronte……………………………………. x

        11.6. Castel d’Emilio ricorda il passaggio del fronte............................................................ x

        11.7. Il Cassero ricorda il passaggio del fronte..................................................................... x

        10.8. Castelferretti ricorda il passaggio del fronte................................................................ x

        10.9. Settore centrale e settore destro del fronte. Ancona conquistata  ................................. x

 

La battaglia per Ancona: la quinta fase

       

Capitolo 12.............................................................................................................................. x

12. Il consolidamento del successo. 19  luglio 1944............................................................... x

       12.1. “Coraggio! Il brutto è passato! Con buona volontà di metteremo a posto!” .................. x     

       12.2. Le operazioni continuano. Settore sinistro del fronte. L’avvicinamento a

                Jesi............................................................................................................................. x      

       12.3.  Le operazioni polacche alla foce dell’Esino.................................................................. x

         

Capitolo 13 - ........................................................................................................................... x

13. Lo sfruttamento del successo. 20 luglio 1944................................................................... x

        13.1. L’occupazione di Jesi ................................................................................................. x

        13.2. Quel che rimane: un nome inciso sulla pietra............................................................. x

        13.3. “Grazie, Alpino, per quel pane .................................................................................. x

        13.4. I carri funebri erano stati rubati dai fascisti per fuggire.............................................. x

        13.5. Il. Fronte è passato ................................................................................................... x

 

Capitolo 14 - ........................................................................................................................... x

14. Il Corpo Italiano di Liberazione ed Ancona.................................................................... x

        14.1. Il mancato conseguimento dell’obiettivo come prova della partecipazione

                 italiana ..................................................................................................................... x

        14.2. Le accuse polacche agli Italiani all’indomani della battaglia ....................................... x

        14.3. Le ricostruzioni storiche del dopoguerra..................................................................... x

 

Conclusione............................................................................................................................ x

1. Il contributo del Corpo Italiano alla liberazione delle Marche e di Ancona............................... x

2. Il Passaggio del fronte: il tempo delle oche versi e del lardo rosso............................................. x

 

Postfazione di Alberto Marenga............................................................................................ x

 

 

Documenti................................................................................................................................ x

        1. Documento 1  Organigramma del Corpo Polacco..................................................... x

        2. Documento 2  Organigramma delle Forze Tedesche................................................ x

        3. Documento 3  Organigramma del Corpo Italiano di Liberazione............................ x

        4. Documento 4   Organigramma delle Forze Partigiane.............................................. x

 

Bibliografia e Sitografia............................................................................................................. x

Indice delle Illustrazioni............................................................................................................ x

Indice delle Carte, Mappe e Schizzi............................................................................................ x

Indice dei Nomi......................................................................................................................... x

Elenco Collana.......................................................................................................................... x