Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno

Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno
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venerdì 31 marzo 2023

La conquista di Ancona Luglio 1944 II Parte

Polacchi guidati da elmenti locali in ricognizione sul fiume Metauro



 4.2. Gli altri Italiani impiegati dai Polacchi: La brigata “Maiella”.

La situazione sul terreno merita una ulteriore annotazione, che introduce indirettamente il tema della partecipazione delle formazioni partigiane alle operazioni.

I Britannici, ed in particolare i Polacchi avevano accettato nelle loro fila una “Brigata” partigiana, la “Brigata Maiella”, che aveva la caratteristica di essere apolitica ed avulsa da qualsiasi collegamento con i partiti politici. Fino a Filottrano questa unità italiana, non dipendente dallo Stato Maggiore Esercito, ma autonoma ed aveva avuto più credito e considerazione del Corpo Italiano di Liberazione

Sul fianco sinistro del Corpo Italiano di Liberazione, ove operava, al comando[9] dell’avv. Ettore Troilo, la Brigata “Patrioti della Maiella”[10] la situazione era alquanto fluida.[11] Questa formazione aveva di fronte forze tedesche stimate in 3-4 battaglioni con altrettante batterie e la sua consistenza organica si aggirava sui 900/1000 uomini con diverso armamento.

Era questo il pericolo che il Comando Polacco paventava quanto cercava di mettere in sicurezza il fianco sinistro. Occorre non lasciarsi fuorviare dai numeri: l’entità delle forze tedesche qui considerate ammontava ad 1/5 di tutte quelle che difendevano Ancona.

Per fronteggiare la situazione “il Lewiki in breve tempo assume il comando di tutti i gruppi partigiani della zona. Contemporaneamente la “Maiella”, procede al disarmo ed allo scioglimento di alcuni di tali gruppi che avevano scopi ben diversi da quelli di combattere i Tedeschi. Cosicchè il ten. col. Lewiki dispone in quel tempo, oltre alla Brigata “Maiella” di alcune formazioni partigiane dalla complessiva forza di circa 1500 uomini, dotati di fucili mitragliatori e pistole automatiche. Parte dei partigiani viene incorporata nella “Maiella”, il resto viene utilizzato per servizi di presidio, o comunicazioni secondarie…”

 

A rinforzare tali forze, dal 3 al 7 luglio 1944 prese posizione nel settore affidato alla “Maiella” un reparto inglese, molto caratteristico, che poi opererà con i Gruppi di Combattimento, composto da 50 uomini trasportato da 12 jeep armate di mitragliatrici pesanti, al comando del maggiore Popski. Accogliendo la richiesta del ten. col. Lewiki appoggio per ben due volte le operazioni della Maiella. Il 7 luglio una jeep riuscì a portarsi a 700 metri da un posto avanzato tedesco a sud di Cingoli. Al fuoco della mitragliatrice il nemico fu costretto a ritirarsi, abbandonando una posizione importante ai fini della raccolta delle informazioni. L’intenso fuoco dell’artiglieria tedesca impediva qualsiasi azione offensiva. Ma ben presto questo ritmo di fuoco non potè essere mantenuto dai Tedeschi e la situazione ritornò calma. Pertanto il 10 luglio riprese l’attività di pattuglia e la Brigata procedette alla occupazione di Cingoli.

Scrive Domenico Di Napoli:

 

I Tedeschi, che da giorni subivano gravi perdite in seguito alle costanti infiltrazioni partigiane preferirono abbandonare il paese (di Cingoli, n.d.a) ritirandosi su Apiro. Il Comandante Lewiki si recò immediatamente sul posto con alcuni uomini, cercando di organizzare le forze locali, in attesa dell’arrivo di due plotoni. L’azione non ebbe successo perché il nemico, conosciuta la esiguità delle forze italiane, riprese il comune dopo aver impedito ad un reparto della Maiella di raggiungere Cingoli”[12]

 

La incapacità da parte delle forze della Brigata Maiella di tenere le posizioni di Cingoli non poteva non essere presa in considerazione sia dal Comando del II Corpo Polacco sia dal Comando del Corpo Italiano di Liberazione.

In vista della azione per la conquista del Polo di Ancona, occorreva che il fianco sinistro dello schieramento fosse totalmente messo in sicurezza. Allo scopo di potenziare, quindi, il fianco sinistro dello schieramento del Corpo Italiano di Liberazione, il comando del II Corpo Polacco dispose che il 12° Reggimento Ulani, a partire dal 9 luglio, passasse alle dipendenze del comando del Corpo Italiano di Liberazione operando ad ovest della I brigata. Questa cessione di unità sta a dimostrare la nuova considerazione che il Corpo Italiano di Liberazione aveva ora assunto presso il Comando Polacco.

 

 

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