Un altro reparto composto da soldati italiani ma non
dipendente dal Comando Supremo di Brindisi e quindi esterno alle Forze Armate
italiane era la 111a Compagnia protezione ponti.
“Se oggi è
possibile raccontare le gesta di questa Compagnia[1],
ignota alla Storia ufficiale, è solo grazie a documenti originali polacchi ed
ai ricordi dei familiari dei suoi Caduti o di alcuni superstiti, come il nostro
Socio Attilio Brunetti, che fu decorato con la “Croce dei Valorosi” e la Medaglia
d’Oro al Valor Militare per aver salvato il suo comandante polacco, gravemente
ferito, riportandolo in spalla dalle linee nemiche”.
Dopo un periodo di
addestramento in Gran Bretagna il 4 dicembre del 1943 giunsero in Italia i
primi due reparti di Commandos belgi e polacchi che entrarono in linea in Abruzzo.
I primi mesi del 1944, in un inverno tra i più freddi e nevosi di tutta la
guerra, videro intrecciarsi la storia del 6° Troop (compagnia) polacco con la
nascita della 111a Compagnia Protezione Ponti formata esclusivamente da
personale italiano e comandata da ufficiali e sottufficiali polacchi. L’accordo
fu facilmente raggiunto anche grazie alle secolari tradizioni che univano Italia
e Polonia.
La compagnia costituta a Roccasicura (Isernia) nel marzo 1944, era composta unicamente da volontari italiani, studenti tra i quali il sedicenne Carmine Pecorelli detto “Mino” che venne più volte decorato, operai, contadini, impiegati, militari, che dopo l’8 settembre si trovavano nelle retrovie del fronte. Indossavano divise inglesi, portavano sulla spalla sinistra del giubbino la mostrina con la scritta “Poland” e sul basco kaki con striscia di tela verde bordata di rosso, l’aquila polacca bianca. Inizialemnte contava 63 italiani e 27 polacchi, era comandata dal capitano Feliks Kepa e venne incorporata nel Reggimento “Ulani dei Carpazi”.
All’inizio le
funzioni assegnate alla Compagnia furono ausiliarie, di sorveglianza e
supporto, ma la stima e considerazione immediatamente guadagnate sul campo
convinsero il comando polacco ad addestrarla adeguatamente alle tecniche dei Commandos
inglesi, il che avvenne a Monte Oratino (Campobasso) per formare un’unità
scelta specializzata nei combattimenti in quei impervi territori montuosi che i
volontari conoscevano bene e nei cui sentieri si orientavano a perfezione, da
affiancare al 6° Toop (compagnia).
Divenuta 2a Compagnia
Commandos nel giugno 1944 raggiunse la linea del fronte a Montelupone a cui fu
posta alla diretta dipendenza della 3a Divisione Carpatica. I combattimenti
infuriarono specialmente nella zona di Numana (nel versante meridionale del Monte
Conero, lungo la costa a sud di Ancona di fronte alle alture di Osimo –Loreto, Castelfidardo)
ed è guidando la sua squadra alla conquista del Monte Conero che Attilio Brunetti si guadagnò la sua Medaglia d’Oro al Valor Militare.
[1] Il testo qui riprodotto
è stato consegnato all’Autore dal Sig. Stefano
Pigliapoco di Chiaravalle (Ancona) in occasione della inaugurazione della
lapide che ricorda il 70° passaggio del fronte a Castelferretti (Ancona)
deposta su iniziativa della Associazione Pro Castelferretti. Inoltre altri dati
sono acquisiti dalla frequentazione personale, negli anni ’80 del secolo scorso
con la Medaglia d’Oro al Valor Militare Attilio Brunetti, che qui si ricorda
con immutato affetto.
Nessun commento:
Posta un commento