(segue post in data 20 luglio 1944)
Nel Corpo Polacco operava anche la 111a Compagnia Protezione Ponti inquadrata nel Raggruppamento Commando, composta esclusivamente da soldati italiani, con sottufficiali polacchi, al comando di ufficiali polacchi. Questa compagnia, con compito di esplorazione, ricognizione e ‘commando’, aveva una consistenza di 63 italiani, 13 sottufficiali e 4 ufficiali che operavano, per i loro compiti, in nuclei più o meno consistenti a seconda dei compiti da assolvere.
Le formazioni partigiane che operarono dell’anconetano nel luglio 1944, dal particolare dal punto di vista della entità della forza combattente, erano sull’ordine del mezzo migliaio.
Operava nelle Marche
Nell’ascolano era fallito il tentativo del CLN di raggruppare in un unico comando tutte le bande e non si giunse mai ad un comando unificato. Le bande restarono autonome l’una rispetto all’altra con alcune che avevano attivato qualche aggancio su base personale, come il distaccamento “Batà” che faceva riferimento alle Brigate Garibaldi. Una brigata Garibaldi Ascoli Piceno su quattro battaglioni, come più volte auspicato, doveva comprendere tutte le bande, ma rimase solo sulla carta[2]
Nella zona di Fiastra operava la Brigata “Spartaco”, al comando del maggiore spe del genio Aeronautico Antonio Ferri strutturata su quattro battaglioni[3], con una banda autonoma
Nell’anconetano operava
Nel pesarese operava
Come è stato fatto notare[5] è estremamente difficile tradurre in uno schema ordinativo e tabellare le modalità operative, i collegamenti, le azioni stesse e la composizione e complessità della Resistenza, a cui si partecipava su base volontaria ed era soggetta a fluttuazioni ed avvicendamenti secondo il procedere degli eventi.
Ne risulta che è difficile quantitizzare fra le forze partigiane le entità, essendo queste estremamente interconnesse.
Ai nostri fini, sotto il profilo solo strettamente operativo, certamente riduttivo per i motivi sopra detti, le forze partigiane coinvolte nei combattimenti del luglio 1944 nella zona di Ancona, si possono attestare sulle 400-500 unità, dato da non strumentalizzare e da prendere con tutte le precauzioni del caso. [6]
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