13.5. Il
fronte è passato.
Con la occupazione di Jesi, Ancona è stata liberata.
Immediatamente si colgono i frutti di questa vittoria, e nel prosieguo delle
operazioni, Ancona assurge a ruolo logistico primario, come base primaria per
l’alimentazione dell’attacco alla linea gotica. Con questo ruolo via via
acquista energie per riprendere. Il porto, la raffineria e l’aeroporto di
Falconara vengono subito ripristinati, quindi riprendono a funzionare e
svolgere la loro funzione. Terminano i bombardamenti, ma questo non significa
il ritorno degli sfollati, che continuano la loro stentata vita dove erano
stati ospitati. Occorreranno mesi ed anni, fino al 1947 ed oltre, affinché la
situazione si normalizzi.
Il fronte è passato ed inizia veramente una nuova, quel nuovo
cammino che sarà irto di difficoltà di ogni sorta ma che è permeato nella
grande fiducia nel valori della libertà della democrazia, della partecipazione
del rinnovamento e del progresso non solo materiale ma anche morale. Iniziano
gli anni del dopoguerra in cui vi erano certezze, in cui si sapeva distinguere
una cosa dall’altra, in cui si aveva fiducia nella classe politica che stava
andando al potere, e soprattutto, vi era, pur nella miseria ancora dominate,
serenità di vivere.
A settanta anni da quegli avvenimenti, una riflessione a
tutto tondo, senza scendere nelle sabbie mobili di visioni di parte, appare
necessaria ed utile, per riprendere un cammino che negli ultimi venti anni si è
fermato.
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