Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno

Le Brigate di fanteria "marchigiane": Marche, Ancona, Macerata, Pesaro, Piceno
Le Marche e la Grande Guerra. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Si può ordinare alla Casa Editrice, (ordini@nuovacultura.it). Node su www.storiainlaboratorio.blogspot.com

domenica 13 ottobre 2019

La Liberazione di Jesi 20 luglio 1944 4



13.5. Il fronte è passato.
Con la occupazione di Jesi, Ancona è stata liberata. Immediatamente si colgono i frutti di questa vittoria, e nel prosieguo delle operazioni, Ancona assurge a ruolo logistico primario, come base primaria per l’alimentazione dell’attacco alla linea gotica. Con questo ruolo via via acquista energie per riprendere. Il porto, la raffineria e l’aeroporto di Falconara vengono subito ripristinati, quindi riprendono a funzionare e svolgere la loro funzione. Terminano i bombardamenti, ma questo non significa il ritorno degli sfollati, che continuano la loro stentata vita dove erano stati ospitati. Occorreranno mesi ed anni, fino al 1947 ed oltre, affinché la situazione si normalizzi.
Il fronte è passato ed inizia veramente una nuova, quel nuovo cammino che sarà irto di difficoltà di ogni sorta ma che è permeato nella grande fiducia nel valori della libertà della democrazia, della partecipazione del rinnovamento e del progresso non solo materiale ma anche morale. Iniziano gli anni del dopoguerra in cui vi erano certezze, in cui si sapeva distinguere una cosa dall’altra, in cui si aveva fiducia nella classe politica che stava andando al potere, e soprattutto, vi era, pur nella miseria ancora dominate, serenità di vivere.
A settanta anni da quegli avvenimenti, una riflessione a tutto tondo, senza scendere nelle sabbie mobili di visioni di parte, appare necessaria ed utile, per riprendere un cammino che negli ultimi venti anni si è fermato.

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